ESG e sostenibilità: di cosa si tratta?
Negli ultimi mesi si è sentito, sempre più spesso, parlare di sostenibilità e criteri ESG.
Tematiche di cui le piccole-medie imprese si sono occupate poco, ritenendole di interesse solo delle aziende di più grandi dimensioni. Un’indagine Capterra, infatti, rileva che il 15% delle PMI non ha mai sentito nominare i criteri di sostenibilità e il 73% non li adotta nelle sue strategie, per la mancanza di informazioni o di personale specializzato.
La sostenibilità è, invece, un argomento che già riguarda anche le piccole-medie imprese.
Nel corso degli anni, con la diffusione del consumo di massa, si è registrato un aumento dell’impatto del consumo collettivo sull’ambiente e sull’umanità. Per questo motivo, a livello internazionale ed europeo, le Istituzioni hanno iniziato a concentrare l’attenzione sul concetto di sviluppo sostenibile e su come indurre le aziende ad adottare dei comportamenti virtuosi, riducendo gli impatti esterni della propria attività economica. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha definito una strategia globale di crescita industriale individuando 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, da realizzarsi entro il 2030.
La sostenibilità deve essere intesa, infatti, come “sviluppo sostenibile” ossia quello che consente l’uso delle risorse di cui si ha attualmente bisogno, senza compromettere la possibilità delle future generazioni di utilizzare le medesime risorse.
La sostenibilità diventa, così, una linea guida nelle legislazioni ad ogni livello (internazionale, europeo e nazionale) ed orienta anche le politiche finanziarie: le banche ed i fondi di investimento, ormai da tempo, sono chiamate a verificare se i propri investimenti sono sostenibili e se stanno impattando a livello ambientale e sociale. Nel fare ciò, devono valutare le aziende clienti e verificare quanto le stesse siano sostenibili.
La sostenibilità è declinata in base ai criteri ESG ossia a fattori ambientali (Environmental), sociali (Social) e di governo societario (Governance) dell’impresa.
Sul piano concreto, l’Unione Europea ha emanato diverse direttive focalizzate sulla necessità di “misurare la sostenibilità” delle aziende e ha introdotto, a tal fine, l’obbligo di rendicontare le informazioni non finanziarie ossia le informazioni sulla sostenibilità. Ad oggi, le imprese di maggiori dimensioni e di interesse pubblico sono obbligate a presentare il c.d. bilancio di sostenibilità: un documento nel quale – previa mappatura dei rischi e degli impatti della propria attività – vengono fornite indicazioni sulle politiche, le misure e gli interventi adottati sui temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani ed alla lotta alla corruzione.
Per garantire la comparazione tra i bilanci di sostenibilità delle diverse aziende, le informazioni sulla sostenibilità devono essere rese in osservanza di standard condivisi a livello internazionale o europeo.
Il report (o bilancio) di sostenibilità diventa un punto di riferimento per gli stakeholders ossia per coloro che hanno un interesse nell’azienda; è una dichiarazione d’impegno della società, un piano di interventi concreti che, all’esterno, la fa apparire meritevole di un certo rating con conseguente impatto sul merito creditizio e la capacità di ottenere finanziamenti.
Perché una piccola – media impresa dovrebbe interessarsi alla sostenibilità?
Ad oggi, le PMI non hanno obblighi normativi in tema di sostenibilità.
Tuttavia, le aziende di grandi dimensioni devono fornire un’informativa di sostenibilità che riguarda anche l’intera filiera con la quale collaborano, ragion per cui chiedono il posizionamento delle imprese di piccole-medie dimensioni rispetto alle tematiche inerenti la sostenibilità. Le risposte ai questionari sono condizionanti in quanto possono precludere o favorire il dialogo ed il rapporto commerciale con l’impresa di maggiori dimensioni.
Allo stesso modo, le banche e gli istituti finanziari profilano i clienti in base ai criteri di sostenibilità che influiscono sull’accesso al credito (favorito se diretto ad aziende sostenibili); le PA hanno procedure di profilazione delle aziende sulla base della sostenibilità e l’essere sostenibili è sicuramente un valore aggiunto che agevola l’accesso ai rapporti con le Pubbliche Amministrazioni.
La sostenibilità rappresenta, inoltre, un valore per l’azienda che ne migliora la reputazione all’esterno, permettendo di attrarre nuovi talenti e di intessere relazioni commerciali nonché di monitorare e mitigare i propri rischi.
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